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Castiglione d'Orcia e la suggestiva Rocca di Tentennano

Castiglione d'Orcia e la suggestiva Rocca di Tentennano

Castiglione d’Orcia è un piccolo e grazioso comune che si affaccia nella Val d’Orcia, ridente vallata della Toscana. Sorge arroccato su di una collina, tra aree boschive e campi coltivati.


AMBIENTE NATURALE
Il paesaggio è caratterizzato da formazioni geologiche caratteristiche come “crete”, “biancane” e “calanchi”, createsi in milioni di anni attraverso l’erosione operata dagli agenti atmosferici.
Dal punto di vista naturalistico molto importante è il biotopo di Abete bianco che si trova a Vivo d’Orcia, piccola frazione del comune di Castiglione d’Orcia.
Questo piccolo nucleo di Abete bianco rappresenta un relitto della foresta primaria presente millenni fa in quest’area ed è costituito da alberi imponenti alti fino a 35 metri e con una circonferenza di oltre 3 metri. A quote più basse troviamo le specie vegetali tipiche della macchia mediterranea, con splendidi esemplari di leccio.
Un posto di primo piano è riservato alle tantissime orchidee che in tutto il territorio spuntano tra prati, cespugli e boschi, colorando il paesaggio con i loro vivaci colori.
In Italia ad oggi sono presenti 86 specie di orchidee e solo in quest’area ne sono presenti ben 50, alcune rare e di grande interesse.


CENNI STORICI

Notizie storiche di Castiglione d’Orcia si hanno già nel 714, quando ci si riferiva a questo centro abitato col nome di “Petra”. Castiglione d’Orcia non acquisì grande importanza almeno fino all’abbandono della celebre Rocca d’Orcia, che fino al ‘500 aveva controllato la via Francigena rappresentando un baluardo strategico ed inespugnabile. A metà del ‘700 fu eletto addirittura “comune”, sopprimendo il comune di Rocca d’Orcia che divenne così un piccolo agglomerato assoggettato a Castiglione d’Orcia.


ROCCA DI TENTENNANO

Questa rocca sorta su di un alto sperone roccioso rappresenta un po’ il simbolo del piccolo centro di Rocca d’Orcia, ma anche di Castiglione e dell’area in generale.
In questa zona anticamente vi doveva essere sicuramente un insediamento etrusco, come testimoniato da frammenti di ceramica etrusca e romana ritrovati negli orti del paese di Rocca d’Orcia.
Il nome della rocca è legato a leggende e suggestive supposizioni.
Secondo alcuni potrebbe derivare dall’etrusco “Tinia”, che rappresentava Giove, la divinità per eccellenza presso i romani. Magari qui si ergeva la sua dimora, da dove scagliava fulmini, oppure vi era un santuario in suo onore... fatto sta che da sempre ha incuriosito ed affascinato gli uomini.
Come la si può vedere ad oggi è il risultato di lavori eseguiti tra il 1100 ed il 1200 dagli Aldobrandeschi, ricca e potente famiglia che controllava tutta la parte meridionale della Toscana.
In seguito la rocca, straordinaria fortezza inespugnabile, almeno fino all’evento delle armi da fuoco, fu di proprietà di diverse nobili famiglie che da lassù potevano controllare la via Francigena, attraversamento obbligato per chiunque si voleva spostare da Roma verso il nord Italia e quindi verso la Francia.

Tra il ‘300 ed il ‘400 la rocca ebbe un periodo di benessere e vide la nascita di poderi e di attività artigianali in tutto il borgo. Il periodo di declino cominciò verso la metà del ‘500, quando francesi e spagnoli si cominciarono a contendere gli staterelli italiani e da qui in avanti la rocca subì un progressivo abbandono e spopolamento. Tutto il borgo di Rocca d’Orcia risentì di questo abbandono e pian piano si spopolò sempre più finché non vide la chiusura delle scuole negli ’60 del 1900, la soppressione della parrocchia e la chiusura dell’ultima bottega negli anni ’70.

Ad oggi Rocca d’Orcia si presenta come un piccolo gioiello medievale, preservato dal passare del tempo da interventi di restauro. Il suo progressivo spopolamento ha permesso di mantenere l’integrità delle strutture architettoniche, senza subire storpiature dovute all’aggiunta di nuove costruzioni che avrebbero rovinato lo stato conservativo del paese.
Le vicende storiche della rocca la videro divenire un bene pubblico negli anni ’70, quando gli allora proprietari, la famiglia Aggravi-Scotto, la donarono allo Stato che la restaurò e la rese fruibile al pubblico.
Una visita al piccolo e grazioso borgo, sormontato dall’imponente mole della rocca con l’antico cassero, rappresenta una piacevole gita fuori porta, che permetterà di tuffarsi in un lontano passato.


COSA VISITARE ALL’INTERNO DELLA ROCCA DI TENTENNANO
La rocca di Tentennano era costruita con uno straordinario sistema difensivo, in parte dovuto alla sua posizione elevata su di un impervio sperone roccioso. Una prima cinta muraria difendeva la rocca e tutto il sottostante borgo, mentre un’altra cinta muraria proteggeva esclusivamente la fortezza.
Il cuore della rocca era il Cassero, di forma pentagonale, con mura bastionate. Ancora oggi sono visibili in parte i merli che decoravano il Cassero.
Dal Cassero si può ancora raggiungere il camminamento di ronda da dove una scala in ferro, un tempo in legno mobile per essere ritirata in caso di pericolo, conduce al Torrione.
Il Torrione rappresentava un punto eccelso per l’avvistamento, ma anche un ambiente dove allestire gli alloggi. Ancora oggi si possono vedere i locali con splendidi soffitti realizzati con volta a botte, inoltre in una stanza si possono apprezzare la cisterna per la raccolta dell’acqua ed un forno ricavato sulla parete.

La visita è molto interessante e per accrescere ulteriormente il fascino di questo luogo basta affacciarsi per apprezzare un suggestivo e grandioso panorama sulla vallata.


COSA VISITARE A CASTIGLIONE D’ORCIA
Il grazioso centro di Castiglione d’Orcia presenta dei punti di particolare interesse, come la “Piazza Il Vecchietta”, chiamata così in onore di Lorenzo di Pietro, soprannominato appunto “Il Vecchietta”.
Rappresenta il cuore del centro storico e qui si affaccia anche il Palazzo del Comune.
La piazza presenta un bel lastricato con pietre non lavorate e al centro si erge un pozzo realizzato in travertino, risalente al XV secolo.
La principale chiesa del paese è la Chiesa dei Santi Stefano e Degna, dove un tempo erano presenti tre preziose opere di scuola senese, oggi custodite al Museo di Montalcino.

Altre chiese si possono visitare sia in centro che nelle piccole frazioni del comune; tra queste si menzionano le più interessanti: Chiesa di Santa Maria Maddalena, Chiesa di San Filippo Benizi e Grotta di San Filippo Benizi in località Bagni San Filippo, Chiesa di San Biagio a Campiglia d’Orcia, Chiesa della Compagnia di San Giovanni Battista, Chiesa della Madonna delle Querce nell’omonima località, Chiesa della Madonna delle Grazie di Manno, Chiesa di San Sebastiano e Chiesa di San Simeone a Rocca d’Orcia, Eremo del Vivo in località Vivo d’Orcia.
 

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