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Orgosolo: paese dei murales

Orgosolo: paese dei murales

Orgosolo è un grazioso paese nel cuore della Barbagia, in provincia di Nuoro.
Il suo nome deriverebbe dal termine greco "orgas", ovvero "terreno fertile e ricco di acque", ed effettivamente tutta la conca in cui si adagia Orgosolo è lussureggiante di specie arboree ed erbacee.
L'imponente Supramonte, di origine calcarea, crea un paesaggio affascinante che alterna al verde brillante rocce scolpite e modellate dallo scorrere del fiume Cedrino che in milioni di anni ha scavato grotte e canyons.

Il territorio, per lo più collinare e fittamente ricco di vegetazione, ha offerto negli anni passati rifugio a banditi, tra i quali il più noto fu Graziano Mesina, il più conosciuto negli anni '60-'70.
Oggi per Orgosolo quegli anni rappresentano solo un lontano ricordo impresso nei murales che parlano di guerre, di rivolte dei più deboli contro uno stato-padrone.

Numerosi turisti ogni anno decidono di visitare questa pittoresca cittadina, nota ovunque, su scala nazionale, per i suoi celebri dipinti che colorano i muri di case private ed edifici pubblici.

Il primo murale fu eseguito nel 1969 da parte di un gruppo anarchico del milanese, in un periodo in cui i pastori protestavano in seguito all'occupazione di alcuni territori a Pratobello, per creare una base per l'addestramento di alcuni reparti dell'Esercito Italiano.
Da allora i dipinti a scopo contestatorio crebbero di numero, in particolare dal 1975 in poi e ad oggi, in tutto il paese, se ne possono ammirare circa 200.

Nel 1975 un professore senese, che si era però stabilizzato ad Orgosolo, un certo Francesco del Casino, diede il via in modo massiccio all'usanza di fare murales sui fianchi delle case; insieme ai suoi ragazzi cominciò a raffigurare immagini per commemorare il trentesimo anniversario della Liberazione d'Italia. Fu il più grande fautore di quest'arte pittorica, che denuncia sopraffazioni ed ingiustizie sociali.

Uno dei più famosi murales a Orgosolo è "l'indiano", che si trova proprio all'ingresso della città, a denuncia dell'oppressione dei bianchi nei confronti dei pellerossa. Alcuni dipinti, come questo dell'indiano, sono accompagnati anche da una didascalia o da frasi memorabili, per far comprendere ancora meglio il significato del dipèinto. Passati gli anni della contestazione si cominciarono ad immortalare scene di vita quotidiana, ritraendo donne con i figli in grembo, uomini a lavoro, intenti a tosare le pecore o impegnati nei lavori dei campi.

I murales più attuali, eseguiti negli ultimi anni, raffigurano eventi che riguardano lo scenario internazionale, quali ad esempio la distruzione di Sarajevo, nel 1994 ed il crollo delle Torri Gemelle, nel 2001. Tra le vie cittadine fanno bella mostra anche dipinti con scopo decorativo, effettuati con stile trompe-l'oeil che donano colore al centro del paese rendendo le passeggiate molto interessanti e piacevoli.

Sicuramente i murales sono l'attrattiva principale di questo piccolo paese, ma non l'unica, infatti il territorio circostante, il Supramonte, è affascinante e ricco di luoghi interessanti da scoprire. La natura è quasi incontaminata ed offre rifugio a numerosi animali selvatici, mentre tra la flora spiccano specie endemiche di un certo valore naturalistico. La Gola di Gorroppu è un magnifico canyon tra i più profondi d'Europa, addirittura ci sono pareti di ben 400 metri d'altezza!
Le escursioni da effettuare sono diverse e tutte di grande fascino, ma c'è da precisare che i sentieri non sono ben segnalati e quindi non risulta facile addentrarsi da soli nel fitto della vegetazione del Supramonte.

E' vivamente consigliato prenotare una gita presso qualche agenzia turistica del posto; solitamente prevedono la percorrenza di parte del tragitto a bordo di un fuoristrada, una camminata a piedi alla scoperta di qualche suggestivo angolo remoto e un pranzo con i pastori, a base di prodotti tipici, tra cui l'immancabile pecorino sardo.

Alcune belle gite di una giornata portano alla scoperta di siti archeologici che testimoniano la presenza dell'uomo in questi territori già in tempi lontani, fin dalla preistoria.
Le più affascinanti strutture della Sardegna sono i "nuraghi", costruzioni risalenti all'età del ferro. Probabilmente erano delle abitazioni di capi locali, con scopo anche difensivo; alcuni sono addirittura a due piani, collegati tra loro tramite una scala interna. Il più maestoso è il nuraghe Mereu, splendido per il suo colore bianco conferito dal calcare con il quale è stato costruito.

Se si visita Orgosolo ad agosto, si rimarrà piacevolmente coinvolti dalla festa più sentita nel paese: "Nostra Sennora de Mesaustu", ovvero la Madonna dell'Assunta, il 15 agosto.
I festeggiamenti durano nove giorni, dal 14 al 23 agosto, ma l'evento più saliente è la processione che si svolge con ben 150 cavalli e figuranti vestiti con gli abiti tradizionali, per portare la Madonna lungo le vie cittadine.

In seguito avviene un'emozionante corsa a cavallo, sempre lungo l'asfalto cittadino, durante la quale i cavalieri si esibiscono in acrobazie che fanno rimanere con il fiato sospeso.
Come in tutta la Sardegna anche ad Orgosolo è molto viva la tradizione dei canti a tenore, in cui 4 voci cantano a cappella.