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Venosa ed il famoso complesso della Santissima Trinità

Venosa ed il famoso complesso della Santissima Trinità

Venosa è un piccolo comune con circa 12.000 abitanti in provincia di Potenza, in Basilicata. Molti resti architettonici di civiltà passate si possono ammirare nell’area attorno a Venosa, oltre ad un’interessante zona archeologica ricca di resti fossili del periodo paleolitico.
Tutto ciò fa di Venosa una cittadina ricca di storia e di cultura, meta alquanto suggestiva assolutamente da visitare, tant’è che è stata inserita nella lista dei “Borghi più belli d’Italia”.
Per la precisione si trova nella parte nord-orientale della Basilicata, nella zona del Vulture, sorgendo a 415 m.s.l.m., circondata da una ricca vegetazione.
 

VENOSA UN PO’ DI STORIA …
L’antico nome Venusia pare possa derivare da varie radici, secondo alcuni fu chiamata così per l’abbondanza e l’ottima qualità dei vini prodotti, secondo altri il nome deriverebbe dalla gran ricchezza della zona di vene d’acqua, ma la teoria maggiormente accreditata mette in relazione il termine “Venusia” con la Dea Venere. Venosa nell’antichità fu rinomato municipio romano e trovandosi lungo la Via Appia ebbe un periodo di grande sviluppo.
Nel 65 a.C. diede i natali al celebre scrittore e poeta Quinto Orazio Flacco, in onore del quale si svolge ormai da diversi anni una manifestazione chiamata “Certamen horatianum” durante la quale gli alunni della Basilicata, ma anche altri studenti provenienti da tutta Europa, si sfidano con traduzioni e commenti di opere letterarie di Quinto Orazio Flacco.

Nel 70 d.C. una colonia ebraica si insediò a Venosa ed indubbiamente fu una delle prime stabilitesi in Italia. Da allora i cristiani e gli ebrei vissero sempre pacificamente, come testimoniato dai cimiteri attigui.
Le catacombe ebraiche, datate tra il IV ed il VI secolo d.C., furono realizzate sulla collina della Maddalena e sono formate da una serie di corridoi lungo i quali sono sistemate le sepolture; poco distante si trovano le catacombe cristiane.
 

VENOSA CHIESE PALAZZI E MONUMENTI…
Il simbolo di Venosa è indubbiamente il Complesso della Santissima Trinità, un sito monumentale dove si possono apprezzare tracce lasciate dai Romani, dai Longobardi e dai Normanni.
Questo suggestivo sito si compone di una chiesa antica e di una chiesa nuova, nota anche come “l’incompiuta”, appunto perché non fu mai terminata.
Dove si decise di edificare queste strutture, molto probabilmente si ergeva già un tempio dedicato ad una divinità pagana, la Dea Imene. L’Abbazia che fu in seguito costruita dai Benedettini fu innalzata sulla Basilica Paleocristiana (chiamata anche Chiesa Antica), di cui ancora oggi si possono apprezzare la pianta basilicale romana ed altre peculiarità. Nei secoli fu modificata e restaurata dai Longobardi prima e dai Normanni poi, ma mantenne immutato il suo fascino.

Nell’anno 1059 Roberto il Guiscardo decise di far divenire tale edificio il sacrario degli Altavilla, facendo trasferire al suo interno i corpi esanimi dei suoi fratelli.
Tra l’XI ed il XII secolo si decise di ampliare la vecchia chiesa, iniziando la costruzione della Chiesa Nuova, ma non fu mai portata a termine ed oggi rimangono solo rovine, ma che hanno un valore inestimabile.
Per innalzare questa nuova chiesa fu utilizzato materiale proveniente da monumenti smantellati risalenti alla cultura Romana, Longobarda ed Ebraica, quindi oggi visitare queste rovine vuol dire fare un tuffo nel passato, in una suggestiva sinfonia di pietra che racconta la storia di un intero territorio.

Poco distante da questo interessante complesso monumentale si possono visitare i resti di un antico complesso termale, potendo apprezzare diversi ambienti come il “Frigidarium”, con un bel mosaico nel pavimento ed il “Caldarium”, con piccoli pilastri in mattone.
Se il Complesso della Santissima Trinità è l’emblema di Venosa, molti altri sono gli edifici ed i monumenti da visitare, per completare un interessante giro turistico.

Le due chiese principali sono la Concattedrale di Sant’Andrea e la Chiesa del Purgatorio.
La prima fu edificata tra il 1470 ed il 1502 e si presenta su due livelli con il piano principale suddiviso in tre navate. Al piano inferiore si può visitare la cripta dove è accolta la tomba di Maria Donata Orsini, moglie di Pirro del Balzo.

La Chiesa del Purgatorio, conosciuta anche come Chiesa di San Filippo Neri, è costruita in stile barocco. Al suo interno particolarmente degni di nota sono un polittico seicentesco che rappresenta la creazione del mondo ed alcune tele realizzate nel XVIII secolo da Carlo Maratta. Altri edifici di culto che si possono visitare a Venosa sono: la Chiesa di Santa Maria della Scala, la Chiesa di San Martino, la Chiesa di San Domenico, la Chiesa di San Rocco, la Chiesa di San Biagio e la Chiesa di San Giovanni Battista.

Passeggiando per le vie di Venosa e dintorni si possono osservare alcuni palazzi storici, come Palazzo Calvini, costruito nel 1600 e modificato nel corso del 1700 e del 1800; oggi ospita la sede comunale.
Conosciuta con il nome di “Casa di Quinto Orazio Flacco”, in realtà si tratta di due stanze adiacenti risalenti al II secolo d.C. e facenti parte di un complesso termale.
Visitare questa struttura è un’esperienza molto interessante, in quanto una stanza è stata arredata con suppellettili ed arredi di epoca romana, sfruttando la tecnica dell’archeologia sperimentale, l’altra stanza, invece, è priva di copertura. Altri palazzi di un certo pregio sono: il Palazzo del Balì, costruito nel XV secolo e sede dell’Ordine religioso dei Cavalieri di Malta, il Palazzo De Luca, eretto intorno al Cinquecento ed il Palazzo del Capitano.

In città si possono notare anche alcune fontane antiche, erette sfruttando materiali sottratti da edifici di epoca romana. Tra queste è doveroso citare la Fontana Angioina, costruita sul finire del 1200 in onore di Carlo D’Angiò, che soggiornò a Venosa tra il 1271 ed il 1272; si possono notare due leoni in pietra posti ai margini della fontana e provenienti da antiche costruzioni romane.
Un’altra fontana degna di nota è la Fontana di Messer Oto, eretta tra il 1313 ed il 1314 e sormontata da un leone, anche questo proveniente da un’antica costruzione romana. Dietro alla fontana è posta un’ampia vasca che un tempo veniva utilizzata come lavatoio pubblico.

Un’imponente edificio che domina la città è il Castello Aragonese, fatto costruire nel 1470 per volere del Duca Pirro del Balzo. Dove fu fatto edificare il castello anticamente si ergeva la cattedrale cittadina ed ancor prima era presente un sistema di cisterne risalenti al periodo romano ed ancor oggi si possono osservare delle tracce di queste antiche strutture nel cortile del castello. Nel corso del 1600 il castello si tramutato da fortezza a residenza signorile.

Oggi al suo interno sono ospitate la Biblioteca comunale ed il Museo Archeologico.
Il Museo fu fondato nel 1991 per sistemare gli svariati resti archeologici affiorati in tutta l’area. All’interno è possibile ammirare oggetti che abbracciano un lasso di tempo straordinario, dal Paleolitico, al periodo romano, fino al periodo normanno.
La prima sezione da visitare riguarda la preistoria, con testimonianze che vanno dal Paleolitico inferiore fino all’Età del Bronzo.
La visita si snoda attraverso altre cinque sale, dove i pezzi di maggior pregio sono la “Testa di Diadumeno”, appartenente ad una statua andata perduta, un frammento della Tabula Bantina, lastra in bronzo con iscrizioni in osco ed un “Askos”, ovvero un vaso di origine greca di forma schiacciata con decorazioni policrome.

Poco distante dal centro di Venosa si può visitare il suggestivo sito paleontologico scoperto nel 1979 e noto come “Area Archeologica di Notarchirico”. Qui furono rinvenuti resti di animali di notevoli dimensioni, come bisonti, elefanti e rinoceronti che tra 600.000 e 300.000 anni fa vivevano anche alle nostre latitudini.
Tra i vari entusiasmanti ritrovamenti ci fu anche quello di un femore di una femmina adulta appartenente alla specie di Homo erectus. L’importanza di tale sito è talmente grande che si sta discutendo se introdurre questa attrazione turistica lucana tra i beni dichiarati dall’UNESCO Patrimonio mondiale dell’umanità.

Tra i monumenti maggiormente degni di nota non si può non ricordare l’Anfiteatro romano, eretto tra il I ed il II secolo d.C.. Molti ornamenti furono asportati per sistemarli su altri edifici costruiti in seguito, ad esempio diverse decorazioni furono utilizzate per abbellire la Chiesa Incompiuta. Nel 1935, in seguito ad alcuni scavi, vennero alla luce alcuni interessanti resti e proseguendo i lavori si scoprì tutto l’anfiteatro.
Tale costruzione si presenta di forma ellittica, con l’asse maggiore di 70 metri di lunghezza, mentre l’asse minore misura 40 metri. Era organizzato su tre piani e si è stimato che al suo interno potessero essere accolti circa 10.000 spettatori.
 

VENOSA FESTE E MANIFESTAZIONI …
Nell’arco dell’anno la città di Venosa offre diversi tipi di manifestazioni, sia a carattere religioso sia a carattere laico. Le principali feste religiose sono: la Festa della Santissima Trinità, la Festa patronale di San Rocco e la Madonna delle Grazie. A dire il vero queste festività un tempo erano maggiormente folcloristiche, mentre con il passar del tempo si vanno perdendo alcuni particolari caratteristici.
Sicuramente di maggior interesse turistico sono le manifestazioni legate ai prodotti tipici, all’enogastronomia e alla cultura di questo territorio.
Tra queste bisogna ricordare la Festa della Vendemmia che si svolge la prima settimana d’ottobre e punta sulla scoperta del vino prodotto nell’area di Venosa, l’Aglianico del Vulture, straordinario vino rosso che ha ricevuto nel 1971 il marchio DOC. E’ sicuramente anche l’occasione per degustare piatti tradizionali e per scoprire le bellezze artistiche ed architettoniche di Venosa e dintorni.
La Sagra delle “Ciammarichidd”, ovvero le lumachelle, si svolge ad agosto e anche questa vede protagonisti i prodotti tipici, insieme ad alcuni gruppi folcloristici che si esibiscono sotto lo sguardo incuriosito dei turisti che accorrono per tale evento.
Una manifestazione di sapore diverso, ma che ugualmente riscuote sempre il consenso del pubblico è il Festival del Cabaret di Basilicata, un evento che punta sui nuovi talenti in ambito della comicità, per far emergere nuovi comici. I partecipanti vengono attentamente giudicati da esperti del settore, mentre il pubblico assiste divertito allo spettacolo.
 

VENOSA CULTURA E PIATTI TIPICI…
Un soggiorno a Venosa dovrà assolutamente essere accompagnato dalla degustazione di piatti tradizionali, come “lagane e ceci”, una specie di tagliatelle condite appunto con i ceci o “past’ e tar’ cucòzz”, ovvero penne condite con i talli della zucca, con aggiunta di pomodori, aglio, prezzemolo ed olio extra vergine d’oliva, uno dei prodotti più squisiti ed apprezzati dai turisti che si dirigono in Basilicata.

Un altro delizioso primo piatto sono gli “strascinati con lu ‘ntruppe”, ovvero con l’intoppo. Questa pasta fatta in casa viene condita con un ricco sugo di carne lasciata a pezzi abbastanza grossi, con aggiunta di cipolla, olio extra vergine d’oliva ed una spolverata finale di pecorino grattato.

Tra i secondi piatti è doveroso menzionare “u cutturidd”, carne di pecora tagliata a pezzi grossi e condita con pomodori maturi, peperoncino, cipolla, aglio, olio d’oliva e lardo, cotta lungamente su un tegame di terracotta (la pignatta) a fuoco molto lento.
Tipici del meridione sono i lampascioni, delle piccole cipolle selvatiche con un sapore particolare; qui a Venosa vengono proposte fritte e condite con aglio e peperoncino piccante.

Per concludere al meglio un lauto pasto, dopo aver ovviamente accompagnato il tutto con l’eccellente vino Aglianico del Vulture, si consigliano i “pizzicannelli” (dolcetti con cacao, cannella, mandorle, limone grattugiato e caffè) e i “raffaiuoli” (ricoperti da una bianca glassa costituita da uova e zucchero).