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Basilica S. Ambrogio

Basilica S. Ambrogio

Questa basilica di S. Ambrogio (video) risulta essere uno dei più antichi monumenti dell'arte cristiana, venne innalzata nel 387 per volere di S. Ambrogio, e presenta un vero e proprio caos architettonico anche se suggestivo. Davanti alla basilica c'è un quadriportico, comune a numerose chiese italiane e che gli architetti del medioevo avevano tratto dal mondo antico.
Era in questi atri antistanti le chiese che, sotto il politeismo, sostavano i profani, ma in seguito vi ebbero luogo le rigorose penitenze pubbliche dei primi secoli della chiesa. Il portico risale al IX secolo mentre le porte della chiesa non sono le stesse del tempo del Santo, anche quelle sono posteriori. La facciata ha la forma a Capanna, in quanto è larga e bassa. Una forma che manifesta l'attaccamento alla terra, proprio come concezione legata al periodo di costruzione della chiesa. Entrando nel portico, e guardando la bella facciata in mattoni rossi troveremo due logge sovrapposte: la fila in basso ha solo tre arcate tutte uguali tra loro, mentre quella in alto a cinque arcate che scalano in altezza, seguendo il profilo degli spioventi

L'interno è costituito da tre navate. La navata centrale si sviluppa con volte a crociera a costoloni dove ogni elemento confluisce in una struttura portante. Ogni arco poggia su un semipilastro o una semicolonna poi raggruppati nei pilastri a fascio. Le volte delle navate laterali poggiano su dei pilastri più piccoli e reggono i matronei

Nella navata centrale della Basilica di S. Ambrogio, sopra una colonna è collocato il famoso serpente di bronzo, che si è giunti a considerare come quello che Mosè innalzò nel deserto, o almeno fuso nel medesimo metallo. Davanti al coro due larghe pietre di marmo bianco, coperte di iscrizioni, indicano la sepoltura dell'imperatore Lodovico II, morto nell'875, e quella del vescovo Ansperto. Bellissimo il coro ligneo tutto intarsiato. Il coro è innalzato rispetto all'altare maggiore, per accedervi si può passare dalla sagrestia, oppure passare direttamente dall'altare.

Nella basilica ci sono numerose cappelle: bella quella dedicata a S. Vittorio in ciel d'oro, così definita per l'antico e brillante mosaico che la sovrasta, contiene degli affreschi del Tiepolo, ed è una delle più belle in basilica. Quindi la cappella con S. Ambrogio che riceve il viatico, e la cappella di San Sebastiano, opera del Besozzi. Il Messale conservato negli Archivi della basilica, manoscritto della fine del XIV secolo, è magnifico e curioso ad un tempo, e il motivo predominante è una miniatura che rappresenta Gian Galeazzo Visconti incoronato primo duca di Milano. Ma la cosa più bella e affascinante è la cripta: possiamo accedervi da entrambe le navate laterali, in quanto crea un passaggio tra le due. Il soffitto è basso, e la sensazione che si percepisce immediatamente è di raccoglimento, meditazione e accoglienza. Qui troviamo le spoglie del Vescovo Patrono di Milano, e di due martiri: Gervaso e Protaso.

Fuori dalla Basilica potremo trovare un'altra curiosità: uscendo dal portico, e andando verso sinistra troveremo una colonna, chiamata la "Colonna del Diavolo". La colonna è stata eretta in epoca romana, e potremo scorgervi 2 fori ravvicinati tra loro. La leggenda vuole che il Demonio lottò in quel punto con il Santo, e nel tentativo di trafiggerlo con le proprie corna, rimase invece bloccato nella colonna.
Quando finalmente riuscì a liberarsi fuggì spaventato. La tradizione dice che i due fori odorino tuttora di zolfo, e se si appoggia l'orecchio alla colonna si possono sentire dei rumori… "infernali"!

Dal 1866 fino a qualche anno fa, in occasione della festa del Santo Patrono milanese (7 dicembre), nei pressi della basilica si svolgeva la popolare Fiera degli Oh Bej! Oh Bej! (Che bello! Che bello!). Una sorta di mercatino delle pulci che richiamava mercanti e curiosi anche da molto lontano. Dal 2006 è stata spostata nella zona attigua all'Arena Civica in Foro Buonaparte per ragioni di spazio e viabilità.

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