Arena Di Verona
Dimensioni di tutto riguardo, cui va aggiunta l'altezza (30 metri, mica ciufoli!; anche se tale dimensione viene visivamente attenuata dal fatto che l'Arena di Verona risulta essere "infossata" di qualche metro rispetto all'attuale livello pedonale della piazza…) ed altri numerelli che fanno curiosità (dati che ho spulciato qua e là sulle varie guide cartacee o online): 72 arcate per piano, gradini (o meglio "gradoni") in marmo veronese alti 41 cm (non proprio comodi da salire, ma per i più pigri ci sono dei sotto-gradoni ad intervalli regolari), 45 gradinate per 64 vomitori (ovvero le uscite verso l'esterno o punti di accesso all'interno).
Fin dalla sua inaugurazione l'anfiteatro ha svolto egregiamente il suo ruolo di punto di incontro per rappresentazioni sceniche: lotte tra gladiatori in epoca romana, tornei e giostre cavalleresche nel Medio Evo sino alla data fatidica del 10 agosto 1913, quando si tenne la prima assoluta di un'opera lirica in un teatro all'aperto con l'Aida, che dette il via alla gloriosa tradizione del Festival Areniano e che ogni anno richiama folle di turisti ed appassionati della lirica da ogni parte del mondo.
La scenografia è sicuramente d'impatto, con il pubblico che diventa parte integrante dello spettacolo; l'acustica è tendenzialmente molto buona, anche se molto risente della ubicazione dell'ascoltatore (in alcuni punti dell'Arena ammetto che è pessima, vedi i gradoni posti quasi lateralmente al palco) e del fatto di essere in fin dei conti un teatro all'aperto. Ma è proprio quando il teatro è pieno di pubblico, con un muro di persone che illuminano a giorno il buio della notte, grazie all'accensione di mille candeline o accendini, che l'Arena di Verona offre il meglio di sé; di giorno, l'interno dell'anfiteatro diviene poco o più di un grandioso punto panoramico sulla Brà, perché null'altro si trova se non file e file di gradon.