Gran Paradiso - Cultura e territorio
Oggi il Parco Nazionale del Gran Paradiso è meta molto ambita del turismo amante della montagna, degli sport all’aria aperta, ma anche della cultura tradizionale e del mangiar bene. Molti percorsi portano alla scoperta di piccoli e graziosi borghi all’interno del parco o nelle zone limitrofe ad esso.
Sparsi qua e là, su promontori rocciosi da dove si dominano le vallate sottostanti, si notano castelli e fortificazioni; di alcuni rimangono solo ruderi, mentre altri sono stati più volte restaurati e riaggiustati, subendo anche delle modifiche, ma portando con se il loro fascino di castelli.
Alcuni sono ancora privati, ma molti sono stati acquistati da enti pubblici che vi hanno istituito all’interno dei musei di vario genere.
Molto interessante è il castello che si trova in località Introd, aperto al pubblico solo in estate. E’ costituito da un corpo centrale che fungeva da abitazione e dal mastio che si eleva dal cortile.
E’ senz’altro una costruzione antica, secondo alcuni storici risalirebbe al 1260, ma purtroppo alcuni fabbricati, gli archivi custoditi al suo interno e tutto il prezioso mobilio andarono persi durante un incendio. Fu ricostruito nel 1910, ma subì vistose modifiche rispetto al suo aspetto originario.
Di stampo più fiabesco è indubbiamente il castello di Saint-Pierre, reso tale dalle quattro torri laterali in stile neo-gotico. Oggi al suo interno è ospitato il Museo Regionale di Scienze Naturali.
Poco distante sorge il castello Sarriod de la Tour, raggiungibile attraverso un’amena passeggiata dal centro del paese. Dal 1970 è stato acquistato dalla Regione ed oggi si possono visitare i bei saloni, tra cui di particolare interesse risulta essere il salone d’onore, con un magnifico soffitto decorato con figurine scolpite.
Il territorio del Gran Paradiso ha legato la sua storia con quella della Casata dei Savoia ed è possibile imbattersi in vari musei sorti proprio in ricordo di quel periodo storico.
Nel castello reale di Sarre è stato allestito un museo con testimonianze della presenza sabauda nella regione della Valle d’Aosta. In particolare molto interessanti sono il salone e la galleria, arricchiti dai trofei di caccia del re.
Nei piccoli centri delle vallate, contornati da imponenti pareti rocciose, si possono visitare numerosi musei, dove apprezzare la flora e fauna autoctone, l’artigianato locale e tanto altro ancora.
A Rhêmes-Notre-Dame c’è un museo dedicato al gipeto, splendido rapace estinto nelle Alpi occidentali, ma con numerosi studi compiuti in merito si sta tentando la sua reintroduzione in natura. Il museo è interattivo ed attraverso giochi multimediali, tabelloni, foto ed immagini si rende interessante la scoperta di questo maestoso uccello. Se si è appassionati di animali risulterà molto piacevole anche una visita al Museo della Lince a Valsavarenche.
Il Gran Paradiso ha suscitato grandi emozioni a vari personaggi noti, tra tutti bisogna ricordare l’assidua frequentazione di queste valli da parte del Pontefice Giovanni Paolo II.
Per molti anni trascorse alcuni giorni di riposo in località Les Combes, nei pressi di Introd. Qui è stato allestito un museo in suo onore, dove osservare documenti e fotografie legati al suo pontificato, ma anche oggetti che testimoniano la presenza del Papa nella valle.
Sempre ad Introd, ma anche ad Avise ed in altre località del Gran Paradiso, si possono osservare delle “Maison”, costruzioni caratteristiche, tipiche dell’architettura rurale di questo territorio.
Molti sono i paesini da scoprire, nella tranquillità e nel silenzio della natura, magari con la propria mountain bike o in sella ad un cavallo.
Ad Arvier si potrà degustare l’Enfer, vino prodotto dagli antichi vigneti del luogo; a Villeneuve molto interessante sarà una visita alla centrale idroelettrica, splendido monumento industriale del periodo della Belle Epoque; da Valsavarenche, Valgrisenche, Sarre e da tante altre località, si può partire per escursioni alla scoperta delle vette o dei misteriosi boschi. In ogni piccolo borgo c’è qualche gioiellino architettonico da scoprire, chiese, cappelle, castelli ed edifici antichi eretti secondo lo stile rurale tradizionale delle valli del Gran Paradiso.
Le escursioni saranno ancora più piacevoli se accompagnate da soste negli alpeggi, dove assaggiare il latte appena munto o il formaggio fresco appena fatto. Il principe di tutti i formaggi nel Gran Paradiso è la fontina, ma tra i formaggi stagionati e quelli freschi non c’è che l’imbarazzo della scelta. Eccellente è il toma alle erbe, dall’intenso odore che difficilmente si dimentica.
Nei ristoranti tipici della zona si potranno degustare gustosi piatti di selvaggina, la polenta, caratteristica un po’ di tutto l’arco alpino, salumi, tra cui spiccano il boudin, un salame con ortaggi, il prosciutto di camoscio (mocetta) ed un salame fatto con sangue di maiale e patate.
Piatti particolarmente succulenti sono carbonada e civet, mentre tra i dolci si dovranno assolutamente provare le tegole, i torcetti, la classica torta di mele ed il pane nero preparato in versione dolce.
Le prelibatezze culinarie del territorio del Gran Paradiso si sposano perfettamente con i vini prodotti dai vitigni autoctoni. Tra i bianchi primeggia il Priè, mentre tra i rossi si può scegliere Petit Rouge, Fumin, Cornalin, Mayolet e Prëmetta.
In questi luoghi incantati sopravvive ancora l’artigianato, legato ad antiche tecniche di produzione di oggetti in ferro battuto ed in legno. La scultura e l’intaglio del legno, così come la lavorazione del cuoio e la tessitura, si tramandano ormai nei secoli, di generazione in generazione; in particolare, riguardo alla tessitura, bisogna menzionare la produzione di una stoffa di lana, il “drap”, ancora oggi lavorata su antichi telai in legno.
L’oggetto forse più rappresentativo valdostano è la grolla, che insieme alla coppa dell’amicizia è tra i souvenir più apprezzati e richiesti.
La grolla è una sorta di calice, ma costruito in legno, dove sorseggiare vino; la particolarità è il coperchio ed i decori intagliati nel legno. La coppa dell’amicizia, invece, è sempre fatta di legno, ma è più panciuta ed arricchita da beccucci da dove bere tutti insieme in compagnia l’eccellente caffè valdostano.
Il Gran Paradiso, sia che lo si scelga per la cultura e per le tradizioni o per la natura ed i molteplici sport che vi si possono praticare, è un lungo affascinante e suggestivo, adatto per le vacanze di ogni fascia di età.