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Palazzo Pitti: Arte Moderna a Firenze

Palazzo Pitti: Arte Moderna a Firenze

Il turista più scrupoloso e amante dell'arte italiana della seconda metà dell'Ottocento non potrà nel corso del suo soggiorno a Firenze evitare di fare una puntata alla Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti. Oltre alla splendida collocazione del museo, situato in uno dei più bei palazzi fiorentini, famoso anche per lo splendido e adiacente Giardino Di Boboli ( mirabile esempio di giardino all'italiana), la galleria contiene una nutrita collezione di quadri "macchiaioli", sopratutto di Giovanni Fattori, Telemaco Signorini e Silvestro Lega.

Da circa un anno il museo è stato riaperto con una nuova disposizione delle tele e ancor più ricco in seguito ad un periodo di ristrutturazione che ha molto giovato all'aspetto globale della mostra. Inutile esaltare il patrimonio artistico ricchissimo che le sale offrono al visitatore:
colui che deciderà di spendere almeno una mattina per una visita al museo ne uscirà arricchito e inebriato dallo spettacolo sopratutto cromatico e tematico che potrà ivi godere.

I colori, i paesaggi, ma anche i soggetti umani e storici più sovente rappresentati da Fattori, colpiscono l'occhio del visitatore e lo calano in una dimensione naturalistica a volte dura, a volte rarefatta, dove la macchia prevale sulla forma e la luce è protagonista assoluta e incontrastata.

LA GALLERIA DEL COSTUME
La Galleria del Costume è stata fondata nel 1983 da Kirsten Aschengreen Piacenti che l’ha diretta fino alla primavera del 96, ed occupa 13 sale della Palazzina della Meridiana diPalazzo Pitti, fra cui le sei di facciata.

I costumi sono esposti all’interno di vetrine appositamente climatizzate dove rimangono per un periodo di due anni,dal 1983 al 1996 ci sono state sei rotazioni di costumi, fino alla quinta «selezione», le esposizioni evidenziavano secondo criteri didattici l’evoluzione della moda dal Settecento agli inizi del Novecento; successivamente le mostre erano a tema .La sala da ballo viene riservata a esposizioni temporanee di costumi e accessori sempre di proprietà della Galleria.

I costumi esposti costituiscono di volta in volta soltanto un piccolo nucleo delle collezioni di proprietà della Galleria; queste ultime comprendono costumi storici dal XVI secolo ,i più antichi sono gli abiti funebri restaurati di Cosimo I de’Medici, Eleonora di Toledo e don Garzia ,ai nostri giorni, accessori e costumi teatrali con il lascito dei costumi della Sartoria Tirelli, conservati in depositi annessi alla Galleria.

La maggior parte delle opere è pervenuta per donazione di privati o associazioni fra le quali l’Associazione Amici della Galleria del Costume,che sostiene e si fa promotrice di iniziative connesse al museo, fino dalla nascita della Galleria.La maggior parte delle opere è pervenuta per donazione di privati o associazioni fra le quali l’Associazione Amici della Galleria del Costume, ci sono anche gli acquisti da parte dello Stato ed è presente anche un nucleo proveniente dalla raccolta del Museo della Crocetta. In relazione alle diverse epoche e fogge degli abiti Vengono utilizzate sette tipologie di manichini . Le rotazioni dei costumi sono determinate da esigenze di conservazione: evitano infatti che gli abiti vengano sottoposti allo stress di una permanenza troppo prolungata su manichino e ad una eccessiva esposizione ai raggi di luce, sebbene il grado di luminosità nelle sale sia rigorosamente controllato.

Il periodico ricambio, oltre a fare del museo una istituzione viva permette di mostrare il maggior numero possibile di opere,soddisfa anche le esigenze del pubblico e degli studiosi e gratifica la generosità dei donatori.

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