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Scoprire.. La Certosa di San Lorenzo in Padula

Scoprire.. La Certosa di San Lorenzo in Padula

La Certosa di San Lorenzo in Padula è uno splendido edificio religioso risalente al 1300. La sua costruzione fu fortemente voluta da Tommaso Sanseverino, facoltoso personaggio dell’epoca, che acquistò un’antica abbazia per trasformarla in una certosa magnifica. Le motivazioni che spinsero Tommaso Sanseverino a creare questa imponente opera furono sicuramente varie. Indubbiamente la volle costruire per motivi devozionali, anche se, creando qualcosa di imponente e maestoso voleva affermare la sua potenza ed il suo prestigio.
Per visitare questo gioiello dell’architettura bisogna recarsi in provincia di Salerno e raggiungere il centro abitato di Padula. Lì, ai piedi di una collina, sorge la Certosa, uno dei monasteri più grandi del mondo.
Il suo interesse architettonico ed artistico la rende un tesoro di inestimabile valore.
Per comprendere meglio la sua magnificenza basterà snocciolare alcuni dati, come l’area complessiva su cui sorge (52.000 mq), le stanze (320), i cortili (13) e le fontane (41).
I Certosini realizzarono tele ed altre opere d’arte di grande pregio, ma sul finire del 1700, durante il “periodo francese”, molti tesori vennero saccheggiati e danneggiati, e ad oggi appare spoglia di molti capolavori. Nonostante ciò l’architettura lascia ancora trasparire la magnificenza e l’importanza che poteva avere un tempo.


CORTE ESTERNA DELLA CERTOSA DI SAN LORENZO IN PADULA
Tutte le Certose hanno la stessa identica struttura e suddivisione, ovvero “la casa bassa” dove vi erano le stanze adibite ad attività produttive e “la casa alta” dove risiedevano i padri rispettando la più rigida clausura.
Un grande cortile ospitava la maggior parte delle attività produttive, infatti l’Ordine dei Certosini si dedicava anche all’arte di preparare le spezie e venderle ad un pubblico esterno. Ovviamente ciò veniva svolto non dai padri di clausura ma dai monaci conversi, che per libera scelta decidevano di dedicarsi ad attività produttive.
Il cortile ospitava la lavanderia, i granai, i depositi, le cantine, i forni, il frantoio e la “spezieria”. Per molti secoli la Certosa fu un importante punto fermo nella vita economica cittadina, offrendo lavoro a ben 195 persone e commercializzando i prodotti che venivano raccolti e preparati nella Certosa.


CHIOSTRO DELLA FORESTERIA
La foresteria era riservata a pochi ospiti scelti tra nobili illustri e religiosi facoltosi. Si trovava al piano superiore ed aveva anche un chiostro ed una cappella dedicata a Sant’Anna. Di grande pregio risulta essere la loggia, affrescata nel corso del 1600 con paesaggi e scene di vita agreste.


CHIESA DELLA CERTOSA DI SAN LORENZO IN PADULA
Era uno degli ambienti più importanti ed essenziale per la vita dei monaci; essi vi si recavano a pregare due volte al giorno ed una nel cuore della notte.
La chiesa si presenta ad un’unica navata con 5 cappelle che si aprono sul lato destro; era così suddivisa per permettere ai padri conversi di andare lì in preghiera, rispettando la clausura. Vi erano anche due cori, sempre per non far incontrare i monaci conversi ed i padri di clausura.
La struttura della Chiesa è Trecentesca, ma nel corso dei secoli fu rimaneggiata ed arricchita con stucchi dorati di gusto settecentesco. Di grande interesse artistico risultano essere le scene del Vecchio Testamento dipinte sulla volta, ma anche qui appaiono dei larghi vuoti, in quanto diverse tele furono trafugate nel corso del 1800. Altri due elementi di grande pregio sono il pavimento, realizzato in cotto e maiolica risalente alla metà del XVIII secolo, e l’altare maggiore in scagliola e madreperla.


SALA DEL CAPITOLO E CAPPELLA DEL TESORO
La Sala del Capitolo rappresentava il luogo dove si riunivano i monaci per discutere i problemi attinenti alla vita nella Certosa, mentre la Cappella del Tesoro era una specie di cassaforte dove veniva custodito il pregiato arredo della Chiesa. Oggi purtroppo quel prezioso tesoro costituito da pezzi in oro, argento ed avorio è andato perduto, trafugato sempre durante il “periodo francese”.


CHIOSTRO DEL CIMITERO ANTICO E CAPPELLA DEL FONDATORE
Un tempo i monaci venivano sepolti in un piccolo cimitero, senza bara e con croci anonime, ma questo piccolo cimitero non venne più utilizzato da quando i monaci decisero di costruirne uno più grande.
In un angolo del chiostro fu costruita una cappella in onore del fondatore della Certosa, Tommaso Sanseverino, deceduto nel 1324.


CUCINA E CANTINE DELLA CERTOSA DI SAN LORENZO IN PADULA
La cucina fu realizzata nel 1700, dove probabilmente in precedenza vi era il refettorio. A supportare questa teoria la recente scoperta di un dipinto raffigurante la Deposizione, con Gesù circondato dai monaci certosini. Nella cucina venivano preparati i lauti pasti in occasione di visite importanti, mentre nel quotidiano i monaci consumavano frugali pasti nelle loro stanze, in totale solitudine.


REFETTORIO
In questa stanza rettangolare, voluta nei primi decenni del XVIII secolo, venivano consumati i pasti durante i giorni di festa e durante il periodo quaresimale. Alle pareti vi erano 61 stalli in noce, dove sedevano i monaci, e lunghi tavoli dove mangiavano. Oggi questo arredo non è più presente, è solo visibile un dipinto in fondo alla sala raffigurante le Nozze di Cana. Per accedere al refettorio vi erano tre porte decorate con marmi policromi.


CHIOSTRO DEI PROCURATORI
Ogni Certosa aveva un Procuratore, ovvero una figura scelta dal Priore, che amministrava il patrimonio economico, educava i conversi e si occupava delle provvigioni e delle elemosine. Le Certose più importanti, come quelle di Padula che aveva feudi anche a Brindisi, Taranto e Napoli, avevano più procuratori; essi alloggiavano in uno spazio apposito, costituito da un corridoio finestrato al piano superiore a da un portico al piano inferiore. Al centro del chiostro vi è una bella fontana in pietra con la statua di un delfino ed altri animali marini.


CELLA DEL PRIORE
Il priore era la figura principale della Certosa, colui che amministrava il buon andamento della struttura. Al priore era riservata una cella che in realtà era un appartamento, costituito da ben 10 stanze, un giardino privato ed una cappella privata.


BIBLIOTECA
Era uno degli ambienti più importanti della vita monastica, in quanto i certosini dedicavano molto tempo allo studio, ma senza essere eccessivamente distratti dalla preghiera e dalla ricerca di Dio. La Biblioteca custodiva migliaia di libri, anche se ad oggi la maggior parte sono andati perduti e ne rimangono solamente un migliaio.
Una splendida scala elicoidale si presenta in tutto il suo splendore appena varcata la soglia d’ingresso in biblioteca. Tale scala è una delle opere più belle di tutto l’intero complesso. La scala è realizzata in pietra e culmina con una balaustra anch’essa in pietra; secondo alcune fonti risalirebbe alla metà del XV secolo. La biblioteca, ormai spoglia di tanti preziosi libri, oggi presenta tre elementi di particolare interesse, ovvero il pavimento in cotto e maiolica, gli armadi, ormai vuoti, ed una grande tela sulla volta.


CHIOSTRO GRANDE E CELLE DEI PADRI
Il chiostro grande è indubbiamente l’opera più monumentale della Certosa, con una superficie di quasi 15.000 metri quadri. Tali ragguardevoli dimensioni lo rendono uno dei chiostri più grandi in Europa. I lavori per la sua costruzione furono lunghi e durarono per ben due secoli, a volte interrotti per mancanza di soldi. Si sviluppa su due livelli; in basso c’è il portico dove si affacciano le celle dei padri, mentre in alto c’è la galleria con finestre dove i monaci effettuavano le loro passeggiate. In un lato del chiostro si accede al cimitero grande, voluto in seguito dai monaci. Al centro del chiostro fa bella mostra una fontana costruita a forma di coppa.
Le celle dei padri erano confortevoli, costituite da due stanze, di cui una dotata di camino. Una loggia coperta ed un piccolo orticello completavano la cella, dove passavano gran parte della giornata. Subito dopo l’ingresso vi era una ruota dove venivano sistemati i pasti e ruotandola i padri di clausura potevano ritirare il cibo.


SCALONE ELLITTICO

Una delle ultime opere che videro costruire i monaci fu proprio lo scalone ellittico, realizzato a doppia rampa ed utilizzato per unire i due livelli del chiostro. Dallo scalone si accede alla passeggiata coperta; oggi i suoi quattro bracci sono utilizzati per esporre le opere d’arte restaurate nei laboratori nati all’interno della Certosa.


GRANDE GIARDINO DELLA CLAUSURA
Come si presenta attualmente è molto differente a come doveva essere in origine. I cambiamenti maggiori ci furono nel periodo delle due guerre mondiali, quando la Certosa fu utilizzata come ricovero per i prigionieri.


INFO UTILI
La Certosa di San Lorenzo in Padula è aperta tutti i giorni dalle 9 alle 20, con esclusione del martedì che rimane chiusa.

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