Monte Sant’Angelo: meta di pellegrinaggi da tutto il mondo
Monte Sant'Angelo è un comune in provincia di Foggia, arroccato su di un cocuzzolo a 800 metri di altitudine.
Sorge nella splendida zona del Gargano, tra verdi boschi ed uno splendido mare che si può ammirare dall'alto; inoltre la zona è interessata da fenomeni carsici che hanno originato molte caverne e grotte, tra cui la celebre grotta dell'Angelo che ha reso noto Monte Sant'Angelo su scala nazionale e non solo.
Non appena si arriva in cima al paese, ci si trova di fronte un'imponente costruzione, ovvero il Castello, dove svetta la Torre dei Giganti, così chiamata per via degli enormi massi utilizzati per la sua costruzione.
Eretto come fortificazione, per proteggere la città, divenne in seguito residenza dei Normanni, passò poi agli Svevi ed anche agli Angioini; dal castello si gode una vista mozzafiato su tutto il golfo del Gargano, fino a Manfredonia, ed inoltre nelle giornate più limpide si scorgono anche il Tavoliere e le Murge.
La visita può cominciare proprio da qui, dove si può lasciare la macchina in un ampio parcheggio a pagamento. Monte Sant'Angelo si presenta subito come un paese caratteristico per le sue vie antiche, piene di negozietti che vendono souvenir, oltre ad eccellenti prodotti alimentari tipici, dalle classiche ostie ripiene, ai formaggi di capra e di pecora, senza scordare l'olio extra vergine ed i vini.
La storia di Monte Sant'Angelo è strettamente legata a quella dell'Arcangelo Michele, infatti le sue origini si fanno risalire alla fine del V secolo, quando, secondo la tradizione, l'Arcangelo sarebbe apparso in una grotta, chiedendo che fosse a lui consacrata, divenendo luogo di culto dove le preghiere sarebbero state accolte ed esaudite. Ben presto divenne un importante santuario dei longobardi, il più famoso di tutta l'Italia meridionale e ormai sono secoli che è divenuto meta di pellegrinaggi di fedeli in cerca di grazie.
Nella metà del X secolo la grotta dell'Arcangelo era una tappa obbligata dei Crociati che si recavano a Gerusalemme, nel frattempo il centro abitato si andava espandendo intorno a questo luogo sacro. Per accedere al santuario bisogna oltrepassare due bei portoni in bronzo, risalenti al 1076, quando, per conto del nobile Pantaleone di Amalfi, vennero fatti costruire addirittura a Costantinopoli.
Oltrepassati i portoni d'ingresso ci si trova di fronte una lunga scalinata che permette di accedere direttamente al santuario nato nella grotta; per i disabili è possibile usufruire di un comodo ascensore, rendendo la visita possibile a tutti.
L'ambiente di questo santuario è veramente suggestivo, in quanto ci si rende conto di stare effettivamente in una grotta, gli altari sono scolpiti direttamente in essa! Una magnifica statua, raffigurante l'Arcangelo Michele troneggia sull'altare centrale; questa scultura in marmo è attribuita ad Andrea Sansovino.
Terminata una visita al santuario merita di essere visitato il Museo devozionale, inaugurato nel 1989, con lo scopo di far conoscere ai visitatori vari oggetti che attestano il culto di San Michele Arcangelo; una parte è dedicata agli "ex voto" donati da chi ha ricevuto una grazia con l'intercessione del Santo.
Secondo alcuni studiosi la parte più antica della città non sarebbe quella sorta attorno alla grotta, ma in realtà si tratterebbe del quartiere Junno, addirittura nato prima dell'apparizione.
Questa parte sorta nel medioevo avrebbe le sue origini da un mitico re, Pilunno, adorato come divinità dalle popolazioni di questa zona. Non molto distante da Monte Sant'Angelo si può visitare l'interessante abbazia, di Pulsano, edificata nel 591 e caduta in stato d'abbandono per via delle varie vicende storiche che la videro coinvolta. Nel 1997 la chiesa dell'Abbazia fu riaperta al pubblico, dopo un restauro e ad oggi è stata fondata la comunità monastica di Pulsano; inoltre i resti del bel edificio che doveva essere un tempo sono ancora visibili e degni di nota.
Da Monte Sant'Angelo merita una gita di un giorno la vicina Foresta Umbra, uno dei gioielli naturalistici dell'Italia meridionale, con una varietà di specie vegetali e animali notevole. Il suo nome deriva dal latino facendo riferimento al suo essere cupa, ombrosa, grazie alla presenza di alberi ad alto fusto, di cui alcuni anche centenari.
E' costituita per lo più da faggi, che sono una vera eccezione ad altitudini come queste, infatti sono delle piante che di solito crescono oltre gli 800 metri, mentre la Foresta Umbra raggiunge la sua massima altitudine proprio a 800 metri! Oltre ai faggi si trovano cerri, lecci, aceri, tassi ed un ricco sottobosco dove spiccano magnifiche orchidee.
Rappresenta il polmone verde del Parco Nazionale del Gargano ed è attrezzata con numerosi sentieri pedonali per immergersi nel verde e nel silenzio di una natura rimasta incontaminata. Per gustarsi a pieno questo ambiente un mezzo molto usato è la mountain bike, in sella alla quale si può andare tranquillamente alla scoperta di angoli remoti di questo paradiso terrestre.
Il giro può cominciare con la visita al Museo naturalistico, che funge anche da centro visitatori, dando informazioni e materiale illustrativo per capire ancora meglio questo ambiente. Il museo è suddiviso in tre sezioni: una riguarda la flora garganica che si potrà conoscere grazie all'ausilio di pannelli luminosi, la seconda sezione tratta di archeologia ed espone manufatti litici del paleolitico e del neolitico, l'ultima stanza permette di osservare animali imbalsamati appartenenti alla fauna locale o che sosta nel Gargano durante la migrazione.
All'esterno c'è una sezione del museo che permette di conoscere da vicino la vita di un boscaiolo e le tecniche utilizzate dai carbonai per produrre il carbone.
Monte Sant'Angelo è anche conosciuto dai milioni di fedeli che ogni anno si recano nella vicino comune di San Giovanni Rotondo in cui si trova la cripta con le reliquie di San Pio.
Quasi tutti i turisti abbinano nello stesso soggiorno queste due mete tanto richieste sia dal punto di vista spirituale che storico.
Monte Sant'Angelo pertanto è continuamente popolato da turisti che, oltre a visitare il santuario, passeggiano tra le caratteristiche vie del centro in cerca di souvenir e prodotti tipici.