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La Spezia - Portovenere - Riomaggiore - Manarola e Corniglia

La Spezia - Portovenere - Riomaggiore - Manarola e Corniglia

La città di La Spezia sorge stretta nell'abbraccio tra le montagne ed il mare, nel Levante Ligure, in un'insenatura naturale riparata che è conosciuta come "Il Golfo dei Poeti". E' uno degli angoli d'Italia più remoti e segreti, una "collana" di paesini le cui perle si chiamano Portovenere, Lerici, Tellaro Le Grazie, Le Cinque Terre (Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza, Monterosso), paradisi naturali che ogni anno attraggono migliaia di turisti da tutte le parti del mondo.

Una terra che ha del miracoloso, abitata da un popolo fiero, che ha saputo rendere fertile la roccia, coltivando scenografici vigneti aggrappati agli strapiombi, là dove il territorio avrebbe scoraggiato qualsiasi attività agricola. Eppure qui si fa vino dal tempo dei romani (il bianco secco delle cinque terre ed il famoso "sciachettrà"), nonostante la salsedine e il libeccio tagliente.

PORTOVENERE:
Portovenere è uno dei più caratteristici borghi fortificati. A guardarlo dal mare sembra uscito da un libro d'avventure, con quelle sue case simili a torri, colorate di rosa pallido e giallo, le tegole dei tetti tenute ferme dai sassi, la chiesa in cima a uno sperone roccioso. La visita può cominciare dalla porta delle mura del borgo, risalente al 1160, come la Torre capitolare, imponente edificio in bugnato rustico. Inerpicandosi lungo il caruggio, si respira un'atmosfera dal sapore antico, accentuata dall'acciottolato, dai fregi dei palazzi, dalle strette stradine e dalle piazzette. Sulla sinistra si incontrano due scalinate a volta, ripidissime, mentre lo stretto caruggio prosegue, sfociando in una spianata rocciosa, sull'area del vecchio centro preromano. Sopra la piazza, proprio sulla punta del promontorio, spicca la chiesa di San Pietro, costruita sui resti del tempio dedicato a Venere e poco distante la chiesa di San Lorenzo, del XII secolo, dal cui sagrato si sale direttamente al castello Doria. Per il pranzo una buona idea sono le antiche Osterie sparse per il "caruggio":

LE CINQUE TERRE:
Il modo migliore per raggiungere quelle poche miglia di costa conosciute in tutto il mondo come Cinque Terre (Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza, Monterosso), è il treno. Ogni giorno, circa ogni 15 minuti, da La Spezia, partono i treni che portano in tutte le località delle Cinque Terre. A guardarli dal mare, questi borghi miracolosamente aggrappati alla roccia, sembrano sfidare la legge di gravità. E invece stanno lì da secoli, con le loro case dai colori sgargianti che guardano superbe il mare. Una sensazione che si fa ancora più forte quando lo sguardo sale su per la costa e si ferma sui vigneti che scendono di corsa verso il mare, formando alti e stretti gradoni. Le Cinque Terre sono segnati da una fitta trama di sentieri, mulattiere, scalinate e tratturi, da percorrere oggi come secoli fa: passo dopo passo, che collegato tra loro I borghi di Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza, Monterosso, attraversando quella che viene chiamata La via dell’amore, passeggiata a picco sul mare.

RIOMAGGIORE:
Appare all'improvviso, con due file di case alte addossate contro la montagna, che si aprono sulla piccola spiaggia di ciottoli neri, il paese conserva ancora oggi il castello medievale, due oratori con affreschi di scuola genovese e la bella chiesa di San Giovanni Battista, Ma I monumenti più interessanti del borgo sono le case, che qui hanno una storia tutta particolare. Sulle rocce intorno al paese, nei vigneti terrazzati e sostenuti da muretti a secco che drenano l'acqua piovana e trattengono la terra, si produce il vino nobile delle Cinque Terre: il bianco secco e il passito Sciacchetrà, entrambi Doc.

MANAROLA:
Poco distante si trova la frazione di Manarola, costruita su un grosso scoglio a 70 metri sopra il livello del mare, il più suggestivo e romantico dei borghi delle Cinque Terre. Lungo la via principale troneggiano gli insoliti monumenti di Manarola, le barche: tirate a secco ogni volta che il mare è grosso, gozzi, lance e leudi se ne stanno parcheggiati in fila ordinata, creando un curioso e variopinto arredo urbano.

Per il pranzo ci si può fermare alla Cantina dello zio Bramante, una vecchia osteria dove godersi tutti I piatti tipici della zona. Si comincia con la torta di riso, si entra nel vivo con le seppie e le acciughe ripiene, si prende fiato con un po' d'uva e si finisce con la torta al cioccolato. Il tutto innaffiato dal bianco delle Cinque Terre e, come digestivo, da uno straordinario liquore al basilico CORNIGLIA:
Il borgo successivo è Corniglia, terrazza di roccia viva sospesa sul mare, a circa 100 metri d'altezza. Tutto intorno il paese è circondato dalle viti e dagli ulivi, che si alternano a tratti di terreno incolto, dove crescono e si mescolano pini, palme e agavi. Molto più simile ai paesi dell'entroterra, con le sue case basse e larghe, case di campagna, Corniglia vanta però una delle più grandi spiagge della zona, lo Spiaggione, una lunga striscia sassosa che corre sotto la vecchia ferrovia.