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Otzi l' uomo che venne dal freddo: Museo di Bolzano

Otzi l' uomo che venne dal freddo: Museo di Bolzano

Il Museo Archeologico dell'Alto Adige può considerarsi il più importante museo della regione e, dopo l’esposizione dell’Uomo del Similaun, vale a dire la mummia che lo scalatore Messner ha trovato una quindicina d’anni fa sul ghiacciaio del Similaun nell’alta Val Senales, è diventato un centro d’interesse per gli studiosi di tutto il mondo. Il Museo Archeologico si trova nella parte finale del centro storico, nei pressi del Ponte Talvera, in un palazzo d’epoca di quattro piani molto ben ristrutturato.

Tutti i reperti all'interno del museo appartengono al periodo paleolitico, per poi spaziare a ricostruzioni(in plastico)di città romane del bacino della Valle dell'Adige e reperti rinvenuti in quest'area che testimoniano la vità degli abitanti altoatesini

Ma il punto forte del museo è quest'uomo Otzi Nella sala dedicata lui c'erano dei video che riproducevano la storia di come quest'uomo è stato rinvenuto. In pratica c'e una particolare camera,che lo tiene "conservato" ad una temperatura molto bassa,onde evitare il deterioramento,precisamente -6 gradi celsius.

In questa cella una persona è libera di vedere o no la mummia,attraverso un'apposito pulsante,che si preme e che"illumina"l'interno della cella,dove questa mummia è depositata sopra una barella questo anche per evitare problemi di carattere etico da parte del museo.

Si rimane veramente colpiti dal suo stato di conservazione stupefacente:se si tiene conto che a quanto pare abbia 5000 anni..capirete il stupore dei visitatori.

Breve storia sul ritrovamento di Otzi

Il 19 settembre del 1991,nella Val Senales venne scoperto un cadavere mummificato La persona riemersa da un sonno durato piu o meno 5300 anni fu subito soprannominata con simpatia ötzi, dal nome della valle che confina con il luogo del suo ritrovamento; alta 1 metro e 60 cm,pesava circa 15 kg

Accanto a lui si trovarono resti delle sue scarpe, del mantello, della faretra, dei suoi calzoni e, fra l'altro, la straordinaria ascia, lavorata prima a colata e poi saldata, oggetto che per primo, forse, permise una vaga datazione dell'illustre antenato.

Tutto il museo segue una linea di presentazione molto "visiva" e multimediale. Infatti c'è un largo uso di plastici, monitor con video illustrativi che trasmettono in continuazione, disegni sui pannelli murali con poche ma chiare scritte esplicative della Storia (e Preistoria) e totem touch-screen per le informaizoni.

Chi vuole può anche dotarsi di una fonoguida che dà informazioni aggiuntive, il percorso permette di afferrare il senso dei reperti inseriti nel loro contesto senza dilungarsi per ore a leggere "in situ", ma lasciando all'eventuale amante dello studio un approfondimento personale in altra sede.

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